Rifugio monte Corvo



10 giugno

Volevo fare una diretta, qui dal rifugio del monte Corvo, ma non c’è linea e allora scrivo e trasmetterò questo mio scritto quando sarò in zona dove c’è il segnale.
Sono messo proprio bene, il rifugio è accogliente, c’è acqua corrente, camino, tavolo, insomma ho il necessario per fare una pausa.
Ho lavato tutto ed ora è ad asciugare al sole, nella pentola ho un risotto alla marinara per quattro, pane e formaggio pecorino…. Chi sta meglio di me?
Domani affronterò il monte Morrone 2000 metri, altre montagne di pari altitudine e scenderò a Campo di Giove, il percorso terminerà a Rivisondoli, nei pressi della più nota Roccaraso, località sciistica dei Napoletani.
Con la tappa successiva, penso per l’ora di pranzo sarò a Barrea, Villetta Barrea per l’esattezza, dove mi aspetta PASETTA, un grand’uomo, un vero uomo di montagna, uno che i monti li conosce bene, ed è anche un inventore…. Insomma a Barrea sarò veramente felice, conoscerò finalmente Pasetta, incontrerò amici che mi aspettano: Teresa e forse anche Antonio, avrò l’altissimo onore di essere ricevuto dalla delegazione di ADMO Abruzzo e dall’Amministrazione Comunale.
Ringrazio pubblicamente il Cai di Popoli che credo gestisca questo rifugio, qui c’è tutto l’occorrente per star bene, anche il caffè… Stanotte dormirò come un vero montanaro, a oltre mille metri, in un grande prato sotto una bellissima montagna, il monte Rotondo 1731 metri, se il cielo sarà sereno vedrò milioni di stelle e sotto un simile cielo mi sentirò protetto e al sicuro.
Il crinale di domani forse mi permetterà di vedere l’Adriatico, siamo ad una settantina di km da Pescara, poi nei giorni successi punterò verso sud/ovest, verso la Campania, il Parco del Partendo, sfiorerò la Basilicata ed infine il Cilento, passerò tanto vicino al mar Tirreno da vedere Maratea, entrerò in Calabra da Bosco la Conserva e attraverso i parchi del Pollino, Sila ed Aspromonte, nella metà di luglio arriverò a Villa San Giovanni.
Sembra facile descriverlo così, ma sarà un altro mese di sorprese, di sudore, di felicità e stanchezza, un mese che spero mi darà la consapevolezza che ce la sto per fare, che l’obiettivo è alla mia portata, ancora pochi passi, ancora un piccolo sforzo… sapete come mi verrà la forza?
Guardandomi indietro, ripensando alla neve del Cerreto, alla neve dell’Abetone, alla neve di Campo Imperatore, alla scalata del monte Bonpasso, all’asfalto, alla pioggia ed al bivacco nella neve avvolto nella tenda….. ecco, quando toccherò piede in Sicilia, forse perché la amo tanto, mi sentirò finalmente arrivato e l’emozione sarà fortissima, ho persone care che in Sicilia mi aspettano e che sono certo cammineranno con me, ma all’arrivo, all’arrivo devo e voglio essere solo perché quel momento non voglio condividerlo, poi, tagliato il traguardo vorrei baci e abbracci, nient’altro che baci e abbracci

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