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ALTA VIA DELLE ALPI APUANE


L'Alta Via delle Alpi Apuane percorre il gruppo da NO a SE. La lunga traversata si svolge in otto tappe, sei delle quali in quota, che comportano ciascuna non piu' di 5-6 ore di cammino, per consentire varianti di maggior impegno o salite di vette. Il percorso si avvale della sentieristica esistente e transita per sette dei principali rifugi apuani, presso i quali e' prevista la sosta e il pernottamento. Il primo di questi e' il Rifugio Carrara di Campocecina, da dove l'itinerario dell'Alta Via prendera' ad inoltrarsi nel cuore delle Apuane, percorrendo le antiche vie dei cavatori, dei pastori e del trasporto del sale e del ghiaccioi .
Il percorso tipo dell'itinerario attraversa i luoghi paesisticamente piu' celebri delle Apuane.
Descritto in brevissima sintesi e' il seguente:


Tappa 1 da Castelpoggio (m.536) al rif. Carrara di Campocecina (1318)
attraverso il passo della Gabellaccia (892)
Tempo: ore 3 - Dislivello: 780m. Sentieri: 185

Tappa 2 dal Rif. Carrara al Rif. Orto di Donna (m.1503)
attraverso la foce di Pianza (1279), il Catino, le foci di Vinca, Navola e Rasori, la Capanna Garnerone (1260), la foce di Giovo (1496)
Si possono salire le vette dei monti Sagro (m.1748) [+1h.] e il Pizzo d'Uccello (m.1781) [+1h.]
Tempo: ore 6 - Dislivello: 700m. - Lunghezza: Km.12 - Sentieri: 173; 179

Tappa 3 dal rif. Orto di Donna al rif. Conti (1442) ai Campaniletti
attraverso la foce di Cardeto (1641); il passo della Focolaccia (1650), la vetta e il passo (1634) del monte Tambura (m.1894)
Si possono salire le vette dei monti Pisanino (m.1748) [+4h., per esperti] e Cavallo (m.1888) [+3h., alpinistica]
Tempo: ore 4-5 - Dislivello: 500m. - Lunghezza: Km.6 - Sentieri: 179; 178; 35

Tappa 4 dal rif. Conti al rif. Puliti (1005), nell'alta valle di Arni, attraverso:
1) Passo Tambura, vallone di Arnetola (1100), Ripanaia, Passo Sella (1495), cresta del Vestito, le Gobbie
2) Focetta dell'Acqua Fredda (1600), Via ferrata "F.Vecchiacci", monte Sella (1735), Passo Sella, cresta del Vestito, le Gobbie
Dall'itinerario 1) possibilita' di scendere al paese di Arni (m.923); dalle Gobbie (1030) strada per Massa
Dal Passo Sella, possibilita' di percorrere l'anello del Monte Fiocca [sent. 144, +2h]
Tempo: ore 6 o 7 - Dislivello: 700m. Sentieri: 1) 35, 31; 150, 33 - 2) 165, Ferrata Vecchiacci; 150, 33

Tappa 5 dal rif. Puliti al rif. Del Freo (1195), alla Foce di Mosceta
attraverso le Gobbie, il versante N dell'Altissimo, cave Fondone (1200), il crinale del Cipollaio, i passi Fordazzani, Croce (1149), Fociomboli (1293), il retro Corchia (versante N)
Si possono effettuare le traversate per cresta dei monti:
Altissimo (m.1588), attraverso il Passo degli Uncini (1365) a O e il Passo del Vaso Tondo (1380) a E. Sentieri 143 e 142 [+2h.]
Corchia (m.1677), per le creste O e SE. Per Esperti. Sentiero non segnalato [+1h.]
Tempo: ore 5 - Lunghezza: Km.12 o 15 - Sentieri: 33; 31; 129

Tappa 6 dal rif. Del Freo al rif. Rossi (1590) alla Pania Secca
attraverso il Callare della Pania della Croce (1743), il monte Pania (1858) e il Canale dell'Inferno
Si puo' salire la vette del monte Pania Secca (m.1709) [+1,30h.]
Tempo: ore 3 - Sentiero: 126

Tappa 7 dal rif. Rossi al rif. Forte dei Marmi (865) all'Alpe della Grotta
attraverso la Focetta del Puntone (1606) il passo degli Uomini della Neve, la foce di Valli, la Costa Pulita, il Passo dell'Arco, le foci di Petrosciana (960) e della Porchetta (980)
Si possono salire le vette dei monti Forato (m.1229), Croce (1314) e Nona (1297) e il Procinto (m.1172) per la antica via ferrata.
Tempo: ore 5 - Sentieri: 126; 7; 109, 8, 6, 121, 5

Tappa 8 dal rif. Forte dei Marmi al paese di Casoli (390), Candalla, Badia di camaioreCamaiore, attraverso:
1) foce di Grattaculo, foce di S.Rocchino (802), loc. Trecolli, Casoli (ore 2) 2) Sentiero Bruni, Callare di Matanna (1132), la foce del Termine (978) e il Campo all'Orzo (939)
Dall'itinerario 2) si possono salire le vette dei monti Nona (1297) (m.1172), Matanna (m.1318), Prana (m.1220)
Tempo: ore 2 o 5 - Sentieri: 1) 121 e 106 - 2) 5, 3, 101, 112


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UN'ALTRA ESPERIENZA

Alta Via delle Alpi Apuane: missione compiuta
Hathi 9/10/2008, 16:06


E' passato parecchio tempo da quando ho concluso il trekking, ma per fare il resoconto ho aspettato di poter rendere disponibili le foto, su un sito.
Ho scelto il sito di Quotazero, perchè su di esso ho trovato diversi consigli da parte di chi, le Apuane, le conosce davvero per averle frequentate per tanto tempo, e "da sempre".
Spero vogliate perdonarmi per questa scelta.
Ho caricato 188 foto su tre cartelle, Alta Via - 1^....... ecc.






Alcune considerazioni:
- per evitare il caldo e l'innevamento, abbiamo fatto il trekking dal 2 al 9 giugno. Questo non ha impedito di trovare qualche nevaio nelle pareti nord delle cime.
- alcuni rifugi in quel periodo sono chiusi (aprono solo nei fine settimana), ma hanno bivacchi invernali abbastanza capienti. E' questo il caso del Rifugio Conti.
- esistono dei bivacchi sempre aperti, come il K2 (6 posti letto + 2) e rifugi per i quali chiedere le chiavi (Rifugio Puliti ad Arni).
- è possibile mangiare nei rifugi gestiti, sia pranzo che cena, ma conviene prenotare.
- siamo stati autonomi per diversi pasti. In 6 ci siamo divisi:
3 fornellini e 3 gavette
1 forma di pecorino sardo di 1,5 kg (comprata da un pastore)
1,5 kg di lardo di colonnata (autentico!)
una quindicina di buste di minestrone liofilizzato ("potenziato" con le cotenne del lardo)
frutta secca, cioccolato, bustine di te, barrette energetiche, pane, cotognate, fil'e ferru e mirto (tutto artigianale), integratore salino.
- ci siamo portati un sacco a pelo leggero, che avremmo potuto lasciare a casa perchè nei bivacchi c'erano coperte per tutti.
- io avevo anche un sacco lenzuolo in seta (da 100 g).
- il gilè in piumino, anche se leggero, non l'ho mai usato
- ho usato pochissimo anche i pantaloni lunghi
- usatissimo il softshell (resistenza 7000 mm d'acqua) per la pioggia incontrata nella 1^, 3^, 4^(terribile) e 7^ tappa.
- usatissimo anche il pile (soprattutto di sera) e una camicia di flanella (nelle soste)
- pochi passaggi impegnativi: la nord del sagro
la cresta della Tambura
il Passo degli Uomini della Neve

Alcune considerazioni le ho inserite nella descrizione delle foto.

Posso dire che è stata una avventura emozionante, coinvolgente, nostalgica (io sono di origine carrarina). Molto più bello del tratto sud del GR20, che ho fatto nel '92.
Lo consiglio a chiunque ami il trekking, anche se manca l'avventura della tenda e molti rifugi assomiglini a degli alberghi (vedere le foto).
Insomma, se potessi ripartirei immediatamente.

L'anello del Rinascimento


Dal 7 al 10 maggio prossimi andrò a fare un trekking soft-culturale..., sarò intorno a Firenze, nel meraviglioso anello che attraversa suggestivi paesaggi e opere, rimasti a testimoniare lo spirito creativo che aleggiava in quei tempi. La memoria riappare dagli studi fatti, sulle testimonianze che improvvisamente appaiono davanti ai nostri occhi... e camminare sarà come ripassare la storia, l'arte, la poesia....

Cos'è l'Anello del Rinascimento? E' una "passeggiata" lunga più di 170 chilometri che abbraccia la città e ha il suo centro ideale nel capolavoro di Filippo Brunelleschi, la cupola del Duomo di Firenze. Attraverso boschi e campi coltivati, l'Anello tocca monasteri, castelli, pievi antiche, ma entra anche nel cuore di Firenze, di Fiesole e di altri comuni della provincia fiorentina.

La proposta escursionistica si prefigge di far conoscere i dintorni di Firenze, che sono estremamente interessanti sia per l’aspetto paesaggistico- naturalistico che per l’aspetto artistico e per le connotazioni storiche. L’intero percorso dell’Anello del Rinascimento si estende per circa 170 chilometri, alla portata di tutti, adatti alla camminata o alla mountain bike; in fase di progettazione sono stati individuati i tratti dell’antica rete viaria fiorentina, ormai desueti e dimessi, evitando le strade asfaltate con poche eccezioni.
Una segnaletica, verticale e orizzontale, accompagna e guida l’escursionista. Ogni tratto, se percorso separatamente, offre la possibilità di raggiungere Firenze grazie a collegamenti con i mezzi pubblici.
Camminando sulle colline, nei boschi, al limitare dei campi coltivati si attraversano zone di particolare importanza paesaggistica, si incrociano monasteri, castelli, spedali destinati ad accogliere i pellegrini, antichi centri murati, pievi di campagna, tratti di strade selciate risalenti al periodo romano o medievale: idealmente si ha sempre uno sguardo sul centro storico della città del fiore, il cui fulcro è la Cupola del Duomo, l’opera di Filippo Brunelleschi che identifica Firenze.
APT Firenze ha pubblicato una cartoguida che descrive il percorso dell’Anello del Rinascimento con molta chiarezza.