Trekking equestre Cogorno / Suvero maggio 2007



22 Aprile 2007

Mi ha telefonato Chicco, dicendomi di preparare il terreno da Cogorno fino al monte Zatta, per collegarci all'Alta Via e raggiungere i Casoni di Suvero.
Preparare il terreno vuol dire tracciarlo per poi poterci passare con i cavalli.... e cosi Lisa la mattina dopo alle 6.30 mi ha portato con la macchina sul Monte san Giacomo.
Alle 07,00 ho cominciato a salire. strada asfaltata con vista incredibile a sud/ovest tanto mare, Portofino, capo Corso, Chiavari, Lavagna, a nord/est il monte Ramaceto, il monte Zatta e la vallata di Ne.
Dopo 50 metri, sulla destra bel sentiero, segnavia bianco/rosso, miniere di ardesia ben recintate, il sole sta spuntando quando arrivo sul monte Crocetta, un crinale bellissimo, poi scendo verso una colla e si incontra il sentiero che sale da Cavi, si supera e da qui non trovo più segnavia, devo fare delle tacche sui tronchi.
Arrivo sul monte Capenardo e dal mare appare Sestri Levante, è stupenda da quassù, a sinistra c'è uno sterrato, non lo faccio, salgo ancora e metto le tacche, scendo il versante ad ovest ed arrivo ad una colla dove c'è una baracca con tavolone di ardesia, barbecue, acqua.... bel posto per sostare, lato mare, sotto di me un paese, guardo la cartina.... si chiama Loto.
Salgo ancora, in mezzo a vegetazione disordinata, mi sono portato l'accetta e allargo il sentiero e metto tacche, attraverso un crinale di cenere e carbone, il fuoco mi aiuta ad arrivare ad una casa.
In casa c'è qualcuno ma non si fa vedere, trovo un sentiero ed arrivo ad una cappelletta sotto un traliccio dell'alta tensione... incrocio un altro sentiero segnato, è quello che sale da Casarza Ligure, da li inizia un sentiero bellissimo che mi porta al passo di Bargone, strada asfaltata.
Dal passo inizia una carrareccia contrassegnata con un rombo rosso, salgo fino a dove costeggia una cava di pietre, a destra inizia un sentiero che poi scende verso il mare, torno indietro e decido di fare un fuori pista, aggiro la montagna dal versante nord, pietroso e franoso, ma arrivo subito sul sentiero 5T, è uno sterrato largo, tutto in piano, arrivo al rifugio del monte Porcile, e poi al passo Biscia, scendo verso Arzeno, autobus e in mezzora sono a S; Salvatore, a casa.

Il 30 mattina arriva Chicco con al seguito Giovanni e le rispettive consorti, posteggiamo i trailer sotto casa mia e dopo una bella mangiata di pesce, verso le 14, dal piazzale della Madonna di Caravaggio saliamo verso il monte san Giacomo, passando dal bosco di Breccanecca, dal sentiero delle portatrici di ardesia, c'è un bel monumento...alle 18,30 siamo alla colla del Monte Domenico, nella baracca, accendiamo il fuoco, io faccio il risotto con le cipolle, buon vino e...grappa. Dormiamo nei sacchi a pelo, riscaldati dal fuoco.
Il mattino è un po nuvolo, stanotte ha piovuto, seguiamo le mie tacche e, superato il passo Bargone, Cristina dice di voler camminare un poco, scende, prende i miai bastoncini ed io salgo a cavallo... beh! da quassù è un'altra cosa, è bello andare su una macchina viva, ci si sente tutt'uno con questa massa di carne e muscoli. Dopo la cava, prendiamo la carrareccia col rombo, ma non facciamo il fuori pista, seguiamo il sentiero che ci fa scendere molto per poi risalire ed arrivare al 5T.
Superiamo il passo Biscia e sul monte Chiappozzo io faccio la diretta, ripida e pietrosa e loro con i cavalli fanno una diagonale lato ovest del Chiappozzo per arrivare a ricongiungerci sul crinale che porta verso il monte Zatta, lo aggiriamo e seguendo il segnavia AV, in breve giungiamo a Colla Craiolo. Dormiamo in un Agriturismo. Piove tutta la notte.
Il giorno dopo 2 maggio viene mia moglie, ci porta a Cogorno, prendiamo le macchine con i porter e torniamo a Colla Craiolo, carichiamo i cavalli e via asfalto arriviamo da Mauro, ai Casoni di Suvero.
Ceniamo e dormiamo li, i cavalli sono in un grande recinto a pascolare.
3 maggio, si parte lungo l'Alta Via in direzione Alpicella, prendiamo per Parana, Montereggio, fra sentieri ed asfalto arriviamo al bosco di Rossano, incredibile, qui ci sono castagni enormi, e ci si sente come in un' altra dimensione, nessun rumore, pace, tantissime felci e, in fondo alla valle una spettacolare fioritura di maggiociondoli, arriviamo ad una curva dove è segnata una cascata da vedere, ci inoltriamo ed infatti lo spettacolo è fiabesco, non ha una grande portata, ma scivola sulle rocce e cade in un laghetto poco profondo che fa da ingresso ad una grotta rivestita di muschio e piccole felci.
Ci fermiamo a mangiare in un paesino di circa 20 case, c'è un mulino molto particolare, ci dicono che non sanno definirne l'anno di costruzione, ma è vecchio come il mondo.
Arriviamo a Zeri, poi Noce, saliamo fino al Passo dell'Adelano e sul sentiero E/1 ci fermiamo ancora a riposare, siamo tornati su percorsi conosciuti, finora abbiamo camminato nel misto, ora siamo nella civiltà, abbiamo i segnavia europei.
In poco tempo arriviamo al Passo del Rastello (o Rastrello), qui incontriamo Mauro con il suo fuoristrada, Cristina va con lui ed io posso scatenarmi insieme agli altri due in una galoppata di 10 km che ci riporta ai Casoni di Suvero.

I Casoni di Suvero sono stati e saranno sempre molto importanti per me, qui ho saputo che esisteva l'Alta Via dei Monti Liguri, contrassegnata con il simbolo AV, quando ho chiesto a Mauro cosa significasse, mi aveva risposto...Adelmo Volpi, suo padre, poi mi ha spiegato invece l'esistenza di questo percorso. E' stata la curiosità e la certezza che partendo da Ventimiglia
sarei arrivato dall'amico che mi ha fatto amare il Trekking.

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