CASTELLUCCIO DI NORCIA






05 giugno

Momenti magici, irripetibili, vi siete mai chiesti a volte perché le cose succedono? Gli arabi dicono kan maktub… è stato scritto, il fato, il destino. Ma allora non siamo noi che prendiamo le decisioni? Cosa c’è dietro ad ogni nostro momento?
Perché ho iniziato con questo mio pensiero? Ebbene oggi ero a Castelluccio di Norcia, affascinato da ciò che vedevo, un posto che non credevo possibile esistesse nella sua completezza, la grandiosità del panorama, la perfezione delle forme, i colori, quel senso di pace e rispetto, uno stordimento per trovarsi “dentro” a qualcosa di unico e farne parte…
Mentre mi dirigevo verso Forca di Presta, il passo che mi avrebbe condotto a valle, lungo un sentiero circondato da campi coltivati a lenticchie e farro, in lontananza, c’era qualcosa che nella giornata plumbea era illuminato dal sole, una figura bianca in mezzo ad altre scure, più mi avvicinavo e più non capivo di cosa si trattasse.
Giunto a pochi metri ho visto un sacerdote in abito talare che celebrava la Santa Messa, intorno a lui dei frati cappuccini, mi sono sentito attratto, ho posato lo zaino ed ho partecipato intensamente alla liturgia, durante la Santa Messa ho sentito le lacrime inondare i miei occhi e durante l’Eucaristia, quando il celebrante è venuto da me per offrirmi la comunione io gli ho detto che avevo mangiato poco prima, lui mi ha chiesto – Puoi farlo? – io gli ho detto si, mi sono comunicato.
Quel “puoi farlo” ora comprendo voleva dire se io, in cuor mio, mi sentivo degno.
E’ stato come confessare in pochi secondi i miei peccati, le mie debolezze, quel sant’uomo mi ha letto dentro, ha compreso i miei dolori, e la sua offerta del corpo di Cristo è stata una tacita assoluzione.
Lui, il celebrante è fra Orazio, gli altri sono: Alberto, Angelo, Francesco, Bertrand, Frederick e Giacomo, appartengono ai Frati Minori Cappuccini di Camerino (Rena Cavata).
Poi, con l’allegria che li distingue, si sono messi a mangiare ed io con loro.
Al commiato abbracci e scambio di indirizzo internet…. Che vi credete che i frati non navigano?
Sono ripartito e come per magia ha cominciato a grandinare, un temporale violentissimo che mi ha accompagnato ad Amatrice, fra asfalto e schizzi delle macchine.
Qui alloggio nell’Albergo Roma, Antonio ed Alessio…. praticamente mi hanno adottato, stasera Alessio mi ha fatto sentire la pasta all’Amatriciana bianca e poi la pasta all’Amatriciana rossa, poi voleva farmi sentire dell’altro, ho detto basta, ma li trovo tutti io? Ma i cattivi, gli scontrosi, i maleducati, gli egoisti… dove sono? Ma che mi succede?

1 commento:

Supermamá ha detto...

Es curioso como el alma habla cuando menos lo esperamos...y las lagrimas son las palabras más sinceras del alma.
Ito, comprendo tanto lo que tu dices que me haces llorar de emoción en cada escrito.

FORZAAAAAAAAAAAAAAA
TQM bsssss
Ita