ADDIO DADDE........ Tra lacrime di rimpianto e gioia





Ripensavo alle lotte fatte insieme, a tutti i gelati panna e fragola consumati sul letto dei miei genitori, ripenso a quando dipingemmo le pareti del mio primo appartamento, alla nostra alba verso una nuova era, a come mi sporcavi il naso di schiuma quando ti radevi quei tre peli di barba, come se io fossi ancora una bambina.

Quell'unica volta che siamo andati al mare, eri già sulla sedia a rotelle, ma quanto ci siamo divertiti ...

Mi hai sempre portato lontano anche senza muoverci da casa...

Mi sforzo di ascoltare le "tue canzoni" e ancora mi chiedo ad oggi come facevano a piacerti certe schifezze.

Faccio fatica a pronunciare il tuo nome (sebbene io lo abbia in bocca tutti i giorni praticamente), non riesco a parlare di te.

Bologna... la mia casa, il mio rifugio.... la mia vita, il mio cuore sono rimasti li, tra i vicoletti del centro, incastrati tra una canzone di Venditti e di Ligabue, sotto il culo del nettuno alle 21 e chi ritarda ci viene a cercare...

Stare seduta sui gradini della chiesa per aspettarti e vederti arrivare in motorino, prendere l'11c per venire fino a casa tua, ricordo la faccia arida di tua madre.

Non ho nemmeno una tua foto, ricordo i tuoi jeans neri tanto consumati da essere diventati grigi, il bowling di San Lazzaro, il centro Lame girato in lungo e in largo nei giorni di pioggia.

Ricordo le braccia di mio fratello che mi sorreggevano quando arrivò la notizia.

Gli occhi palesemente stupiti del mio ex marito che non ha mai saputo nulla della tua esistenza fino al giorno del matrimonio.

Ricordo il tuo addio molto prima del tempo, le nostre litigate, quella sera al parco faceva troppo freddo e non solo per la temperatura bassa.

"Se arrivo ai 28 anni giuro che ti sposo"

la stessa sera che ci conoscemmo, pazzo, sorrido tra le lacrime guardando quell' anello che mi mettesti al dito e che ancora porto.

Ho giurato davanti a Dio di amare Daniele ma ho sempre mentito, per anni sono rimasta sposata ad un ricordo... il tuo.

Io che non potevo sposarmi sapendoti ancora vivo, adesso mi pento di averlo fatto comunque date le circostanze.

Ho smesso di vivere nel momento in cui il tuo cuore si è fermato, trovando rifugio al mio dolore tra le braccia di chiunque pur di dimenticare.

Ricordo i tuoi grandi occhi verdi che rivedo ogni giorno negli occhi di mio figlio. se fossi stato ancora vivo credo che qualcuno avrebbe pensato ad un cornino.

La tua chitarra è sempre li, su quel cavaletto vecchissimo che ancora la regge, non ho ancora imparato ad usarla come Cristo comanda, ricordo le lenzuola di seta nera stropicciate dopo una notte di risa e cuscinate. le sveglie alle 4 di mattina solo per venirti a salutare per vederti partire e ritornare.... fino a quando non sei tornato più.

Le ripetizioni di matematica e tu che mi rimbeccavi perchè ti facevo perdere Bay Watch.

Ricordo la notte che ti presentasti al Black Fire, completamente pelato per la chemio, i litri di Guinness consumati al nostro tavolo ( a tutt' oggi quel tavolo è il mio, Leo ed Enza piuttosto lo fanno liberare se arrivo io).

Ricordo la prima volta che hai letto Love Story...

Non riesco a girare Venezia senza vederti in ogni angolo, e quel ciondolo di cristallo comprato a Praga rotto ancor prima che me lo facessi indossare, l'ho ancora...

Il nostro trio errante...

La Beatrice, lei che mi è stata accanto come solo una vera amica sa fare, finché ha potuto, che io ho irrimediabilmente allontanato, troppo arrabbiata con il mondo per credere ancora nell'amore nell'amicizia e nella speranza...

Ho smesso di sorridere senza di te, ho smesso di esistere. ci sono voluti anni ma i miei occhi tristi tornano a vita nuova con lui.

Lui che non può capire, ma sente me, mi sente come e forse più di quanto non facessi tu.

Forse l'unico, dopo te, capace di farmi vivere e apprezzare il giorno e quello dopo ancora, una litigata, lui che mi aspetta non perchè deve ma perchè VUOLE farlo.

Lui che ha spalancato quella porta chiusa da anni.

Vivo per i tuoi ricordi perchè mi donano quell' innocenza che credo di aver perso da tantissimo tempo.

E' ora di lasciarti andare, non posso più continuare a chiamarti per dirti che il tuo caffè alla canella è pronto in tavola...

Adesso basta.. questo non vuol dire che ti scorderò o che ho amato meno....

Ma il passato è passato ora ho bisogno di costruirmi un futuro. voglio farlo.

Addio Dadde....

(Sembra quasi la felicità... è il sogno che si mischia alla realtà)

AmarillaDelNero

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