Foto di Alessandro Penna
Sabato 8 marzo al mattino pioveva leggermente, alle 05,10 il treno partiva da Chiavari, a Rapallo è salito Alessandro. Siamo scesi a Pegli alle 06,26 e, seguendo le indicazioni della gente, dopo aver acquistato la focaccia, abbiamo intrapreso un bel sentiero contrassegnato con E1.
Come al solito alla partenza non si parlava molto per via del fiato che piano piano si stabilizzava. Attraversiamo i soliti orti liguri terrazzati, con gli ortaggi che salgono verso il cielo e finalmente siamo sul sentiero che affronta la salita verso il Monte Penello.
Sembrava di esserci ma ancora una valle ci allontanava, sarà stato il desiderio di salire sulla vetta che ci ha fatto dimenticare il segnavia E1… ci siamo ritrovati così su Punta Martin con sotto di noi le nuvole.
Siamo scesi verso Colle Gandolfi, dove abbiamo ritrovato il segnavia E1 e finalmente quello dell’Alta Via; qui ad aspettarci c’era una guardia forestale che ci osservava un poco scettico nella nebbia consigliandoci il GPS... Lo abbiamo salutato e immersi nella nebbia abbiamo seguito il simbolo “AV”, molto ben segnato.
Il tratto da Colle Gandolfi al Passo del Faiallo si dice sia la zona più tempestosa di tutto l’arco ligure…. Beh, in effetti di neve non ne mancava ed era neve caduta da poche ore. Abbiamo attraversato valli meravigliose e i nostri passi e quelli di due volpi che ci precedevano hanno sporcato la verginità del manto bianco.
Alle 15,30 siamo arrivati al Passo del Faiallo dopo aver superato il Passo del Turchino…. avevamo previsto di arrivarvi alle 16,00… eravamo in anticipo! Il cartello ci diceva che i tempi di percorrenza del tratto verso Arenzano sono di 3h,30, segnavia due palline. Il sentiero fa una lunga diagonale che ci ha portato ad una carrareccia contrassegnata anche con la lettera “M” o “MMA”. Poi punta decisamente verso il basso, ma è un percorso molto accidentato con fondo pietroso e irregolare.
Siamo arrivati ad Arenzano con una certa fatica alle ore 18,30…… dopo 12 ore di cammino; ci siamo rifocillati con una pizza, una birra e alle 19,30 circa siamo saliti sul treno di ritorno.
Nota molto positiva: avvistati 14 caprioli e un falco pecchiaiolo insolitamente fermo al suolo, evidentemente per via del vento.
La gente ti guarda con sufficienza e con molta pena ti sorride…….
Dall’alto della loro stupidità,
vedono ciò che io faccio
come un gioco scemo,
una perdita di tempo… e non si accorgono che loro… ormai….
sono….INTEGRATI,
perfettamente INTEGRATI nel sistema,
credono di avere un’anima… ma hanno solamente quello che hanno
imparato ad amare……………………..
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l’ apparenza……
solo quello hanno e se ne compiacciono!!!
NOI ABBIAMO LA SOSTANZA
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