Questi sono i punti segnati sul Garmin durante tutto il mio cammino, purtroppo sono andate perse tre giornate, una in Campania, una nel Cilento ed una in Calabria.
E' molto interessante poter vedere con il sistema "volo" tutto il mio percorso, sembra di essere in aereo e sotto di noi si snoda l'itinerario che ho effettivamente percorso.
TUTTO QUESTO GRAZIE A GARMIN, UN PRODOTTO DIVERTENTE, INDISPENSABILE PER LA PROPRIA SICUREZZA E MOLTO AFFIDABILE.
Per la "Via Alpina 2009" spero di poter utilizzare il Garmin Oregon 400
WAYPOINT
WWW.MESSINASPORTIVA.IT / COMUNE MIO
Pensionato attraversera' a nuoto lo Stretto dopo 2000 km a piedi
Il 61enne genovese Manfredi Salemme, ex bancario si tufferà domani dalla spiaggia di Cannitello. Per Salemme si tratta dell'ennesima difficile prova da superare della sua maratona di duemila km a piedi in solitaria. Tanti ne ha fatti di chilometri negli ultimi due mesi su sentieri di trekking lungo la dorsale appenninica. Partito l'11 maggio da Casoni di Suvero in Liguria e pensa di concludere il suo percorso il 2 agosto a Erice.
Domani farà tappa a Messina il lungo viaggio, che sa tanto di impresa, del 61enne genovese Manfredi Salemme, ex bancario. L'arzillo pensionato attraverserà, a nuoto, lo Stretto di Messina, tuffandosi dalla spiaggia calabra di Cannitello. Per Salemme si tratta dell'ennesima difficile prova da superare della sua maratona di duemila km a piedi in solitaria. Tanti ne ha fatti di chilometri negli ultimi due mesi su sentieri di trekking lungo la dorsale appenninica. L'atleta di Pontevenere (La Spezia) è partito l'11 maggio da Casoni di Suvero in Liguria e pensa di concludere il suo percorso il 2 agosto a Erice, quando raggiungerà il Castello di Venere in cima alla montagna del trapanese dopo essersi messo alle spalle anche Peloritani, Nebrodi e Madonie. Salemme lancia, così, in questo insolito modo un forte ed importante messaggio di solidarietà, poiché lui che è testimonial dell'Admo dimostra con questa impresa che nessun ostacolo è insormontabile, non vi è distanza incolmabile e meta impossibile da raggiungere. Dal punto di vista scientifico, il suo lungo cammino è seguito passo dopo passo dalla Facoltà di Scienze Motorie di Verona che ha monitorato fin dalla partenza in Liguria lo sforzo di Salemme tramite un bracciale, raccogliendo preziosi dati.
61enne attraverserà a nuoto Lo Stretto
Un sessantunenne attraverserà domani a nuoto lo Stretto di Messina. Manfredi Salemme (nella foto), di Pontevenere (La Spezia), è partito l’11 maggio da Casoni di Suvero (sempre in Liguria) per una maratona di duemila chilometri a piedi in solitaria, che prevede anche l’attraversamento a nuoto dello Stretto. Il percorso siciliano comprenderà poi delle soste a Custunaci (Tp) e Gangi (Pa), per concludersi infine il 2 agosto a Erice (Trapani), sul Castello di Venere, in cima alla montagna. Salemme è testimonial dell’Associazione donatori midollo osseo; il progetto è sostenuto finanziariamente dalla Facoltà di Scienze motorie dell’Università di Verona, che ha effettuato sull’atleta dei test antropometrici prima della partenza e rileverà, mediante un apposito bracciale, i dati essenziali per la ricerca durante tutto il cammino.
14 07 2008 - 21:20 | Redazione | Cronaca Messina | Letture: 28
La scorsa settimana è passato al rifugio Battisti un certo Manfredi Salemme.....beh si sta facendo Genova-Trapani a piedi come testimonial Admo...arrivo previsto il 2 Agosto ad Erice...con attraversamento dello Stretto di Messina a nuoto!!!
la serata in sua compagnia è stata di quelle speciali
grande rispetto!!
cin cin Salemme
IL CAMMINATORE SALEMME A VALSORDA
N. 6 - Giugno 2008
Accademia dei Romiti
Prima pagina
Edizioni
Sommario
Il camminatore Salemme a Valsorda
Ogni giorno, alla stessa ora, per almeno 35 anni ha timbrato il cartellino in entrata e in uscita nella banca in cui lavorava. Poi la meritata pensione e il forte desiderio di realizzare un sogno: attraversare l’Italia a modo suo. Zaino in spalla, qualche sponsor per sopravvivere, scarpe adatte ed è partito dalla Liguria destinazione Sicilia lungo 1’Appennino. Manfredi Salemme (60enne di Genova) l’ha sognato come tanti, ma a differenza dei più, lo sta facendo sul serio. E' il "Guya Trekking", un percorso che va dalla Liguria alla Sicilia, 2.000 km di cammino. A cimentarsi nell’impresa, "una sfida con sé stessi" e un modo di "vivere" è un appassionato sportivo che ha al suo attivo un altro percorso di trekking effettuato nel 2005, sempre in solitaria, da Ventimiglia a Rocchetta di Vara: oltre 400 km in 17 giorni. Da solo, a piedi, è arrivato lunedì 2 giugno in cima al Serrasanta, il giorno seguente era a Nocera Umbra in vetta del Monte Alago. "Mi sveglio alle 5, faccio tutto con calma, per prima cosa devo sistemare lo zaino, predisporre che tutto ciò che mi può servire sia subito a portata di mano - racconta Salemme - Ho iniziato la salita da Gualdo Tadino insieme a diversi gualdesi, tutti hanno lo zainetto, ad occhio e croce il più pesante che ho visto sarà pesato 3 kg, il mio ne pesa una ventina. Parlo con tutti, più avanti incontro Domenico in bici, saliamo insieme, poi io prendo il sentiero e ci dividiamo, lo ritrovo poco dopo insieme ad un suo amico Enrico, arriviamo insieme sulla vetta e lì troviamo Giovanni e Gianna, lui è il priore della Confraternita SS Trinità, ci fotografiamo e stiamo un poco insieme, belle persone, affettuose e cordiali, finora ho trovato solo gentilezze e amore; spero che continui sempre così".
Dal Serrasanta Manfredi si è diretto verso il crinale, Monte Nero, Monte Penna, Monte Termine fino ad arrivare a Monte Alago sempre sotto la pioggia, poi Colfiorito, Castelluccio di Norcia e Forca Canapine, fino a lasciare l’Umbria. Obiettivo: trovarsi, il 14 giugno, a Villetta Barrea, nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo. Attraversare l’Italia intera, dalla Liguria (Lavagna) fino a Erice (TP), con in mano una mappa e per sicurezza un telefono cellulare, inclusa traversata a nuoto dello Stretto di Messina è il sogno di Manfredi che sta proseguendo il viaggio, con tutti i problemi, le fatiche, le sorprese e le soddisfazioni che comporta una "attraversata" in solitaria.
Ricevuto dal Sindaco di Messina
RICEVUTO AL COMUNE “MARATONETA” CHE DOMANI ATTRAVERSERA' LO STRETTO E PROSEGUIRA' IL SUO ITINERARIO PER ADMO
Al termine della sua impresa avrà compiuto duemila chilometri a piedi in solitaria, intervallati dagli oltre tre mila metri a nuoto per superare lo Stretto di Messina. E' il progetto sportivo di Manfredi Salemme che oggi, prima della traversata che lo vedrà impegnato domani dalla costa calabra a quella siciliana, è stato ricevuto stamani a palazzo Zanca dal sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca.
Il protagonista del Guya Trekking 2008, domani tenterà la traversata a nuoto per proseguire il suo itinerario trekking che lo porterà al traguardo finale di Erice. Guya trekking 2008 è partito a maggio da Casoni di Suvero, per una lunga escursione appenninica che terminerà in Sicilia nei prossimi giorni.
La performance vede la partecipazione di un unico atleta, il sessantunenne pensionato Manfredi Salemme, di Portovenere (SP), che è stato impegnato su un percorso sviluppatosi sul sentiero GEA (Grande Escursione Appenninica), abbinato al sentiero Europeo E1 ed al Sentiero Italia.
Il trekking si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica verso ADMO, ed in particolare la tipizzazione, procedura indispensabile per il censimento dei possibili donatori o beneficiari della donazione di midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche. Il sindaco Buzzanca nell'augurare il felice esito dell'impresa sportiva ha espresso a Salemme il compiacimento della città per il valore sociale dell'iniziativa.
GEMELLAGGIO DI BARREA CON ADMO
Lettera inviatami dal Sindaco di Barrea:
Caro Manfredi,
ho seguito il tuo viaggio per mezzo del blog, le difficoltà che hai incontrato ed ora, il successo di aver portato a termine un impegno così importante.
Sento la necessità di rinnovarti, ora che sei giunto alla fine del viaggio, la mia stima personale anche a nome delle persone che ti hanno conosciuto qui a Barrea e della nostra piccola comunità. Ci hai dato l'opportunità di fare qualcosa di importante per gli altri, qualcosa che, probabilmente, senza la tua presenza non avremmo mai fatto.
Nell'iniziativa del mese scorso qui a Barrea, abbiamo avuto, tra l'altro, anche la disponibilità del Parco a partecipare alle future iniziative. Sono in contatto con l'ADMO di Sulmona ed il rapporto di collaborazione continuerà anche per il futuro, perchè basato sul rispetto e sull'impegno comune di raggiungere uno scopo importante e libero da secondi fini.
Mi complimento con te per la caparbietà e la solidità con la quale hai affrontato le diverse e difficili situazioni che hai incontrato. Spero di poterti rincontrare un giorno e poter condividere con te la soddisfazione di aver fatto cose ed iniziative straordinarie per ADMO. Mi scuso con te e con gli amici di Admo Sulmona per il ritardo nelle risposte, ma gli impegni sono veramente tanti e cerco di rispettarli tutti.
Un grazie ancora ed un saluto affettuoso a te e la tua famiglia.
Andrea Scarnecchia
Sindaco Barrea
Sono tornato a casa...
Si, sono tornato a casa, sia mia figlia che mia moglie mi hanno chiesto cosa ho, cosa mi turba, che problemi abbia.... non lo so.
Probabilmente ritrovarmi dopo tre mesi nella mia casa, fra i miei affetti, di nuovo nella mia vita di sempre, dopo un'esperienza come quella che ho vissuto giorno dopo giorno mi ha trovato impreparato, non so cosa mi succede... sento che devo fare tantissime cose ma non riesco ancora ad iniziarne una.
Vorrei chiamare tutti, tutte le persone che mi hanno seguito, cercato, aiutato, amici che mi hanno seguito passo dopo passo... ora mi sembra di averli abbandonati, ho telefonato a Enzo, l'architetto di Godrano, un amico sincero come tutti, ma come faccio con gli altri?
Devo scaricare tutti i post, rileggere tutto ciò che ho scritto e cercare nella memoria tutto quello che non ho detto, ricucire i giorni, le notti, gli incontri...
Non ho la presunzione di scrivere un libro, c'è già, devo solo raccogliere i ricordi, i pensieri e le emozioni e trovare un filo logico per raggruppare tutto in una frase......... Dentro la natura, con la forza del cuore.
Sono tornato a casa ed ho trovato una brutta sorpresa, Zac, il mio amato amico è stato punto da un maledetto moscerino ed ha contratto la Leishmania, mi hanno tenuto nascosto che è stato malissimo, ha superato una grave crisi, ora lo stiamo curando, ma il parassita ormai è nel suo sangue:
Piccolino patatone, mentre tu stavi male io non c'ero, ma ora sono qui e tu sei felice, ti cureremo bene, stai tranquillo.
Possibile che non ci sia una cura definitiva ed immediata?
Qualcuno di voi sa qualcosa?
Ho letto tutto quello che ho trovato in internet con il risultato di agitarmi ancora di più, il pericolo è continuo, quando non lo vedo vado a cercarlo e lui mi guarda e non capisce la mia preoccupazione.
Sono a casa....... finalmente?
GRAZIE GRAZIE GRAZIE
GRAZIE A TUTTI PER L'ACCOGLIENZA E L'AMORE DURANTE IL CAMMINO ED ALL'ARRIVO....
ORA VADO A PRENDERE FRA LE BRACCIA LA MIA PICCOLA GUYA, PER RICONQUISTARNE L'AFFETTO E PER SENTIRMI VERAMENTE A CASA.
DAL GIORNO 14 PROSSIMO INIZIERO' A RICOMPORRE L'ENORME MOSAICO DEL MIO VIAGGIO, CONTATTERO' TUTTI QUELLI CHE HO INCONTRATO DURANTE QUESTA MERAVIGLIOSA AVVENTURA PER FARNE UNA SINCERA E ORIGINALE TESTIMONIANZA DI VITA.
IL BLOG SI SPEGNE PER QUALCHE GIORNO, UN GRANDE, GRANDISSIMO ABBRACCIO A TUTTI.
CON MOLTO AFFETTO E GRATITUDINE
MANFREDI
E R I C E
Ho girato intorno alla rupe, cercando di scorgere familiari ed amici, poi al via di mia figlia Barbara sono entrato dall' antica porta, il paese era colmo di turisti, due vigili che mi stavano cercando mi hanno accompagnato nella piazza dove era predisposto il comitato di ricevimento, un nastro rosso, una fortissima emozione e poi gli abbracci ed i baci.
Guya, Barbara, Massimo, Gianni, Maria, Mariuccia, Gianni, Filippa, Alessia, Giacomo, Nancy, Graziella, Anna Maria, Totò, Angela e tanti altri...
L'assessore Daniela Morrone in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale.
Tutti i rappresentanti ADMO, l'amica Anna Maria Bonanno, Alessandra Gilluffo, ed altri di cui non ricordo i nomi e ne chiedo scusa.
E' stato bellissimo trovarmi circondato da tanta gente, mi sono isolato un momento per depositare le pietre che mi ero portato con me a ricordo di amici scomparsi, quello è stato un momento veramente intimo e ringrazio chi mi ha osservato senza intervenire.
La storia non è finita, la storia continua ora nei ricordi che cercherò di fissare fra i tanti post che ho pubblicato, cercando nella memoria e nelle parole tutto quello che questo viaggio mi ha dato.
Un sincero GRAZIE
Manfredi
GARTEN Ristorante e Camere
di fronte al monte Cofano
Garten Ristorante
Valderice (TP)
Sette agosto 2008
Precisazione
Fabio Grossule ha detto...
Ciao Manfredi,
La tua avventura stà per finire. Spero di poterti vedere a Genova ed ascoltare la tua storia dal vivo. Spero proprio che il ns supporto sia stato utile e se il problema ai piedi era dovuto alle ns calzature ci scusiamo e magari in qualche modo rimediamo (anche per questo servono i testimonial).
Ti auguro un buon rientro e ti saluto da parte di tutto il team GRONELL.
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Non posso ma vorrei rispondere a tutti ora... ma lo farò sicuramente appena tornerò nella mia casa, vorrei tuttavia rispondere subito a Fabio Grossule della Ditta Gronell, calzature.
Il danno ai miei piedi non è stato causato dalle scarpe che Voi producete, ma dalla mancanza di igiene e dal troppo camminare.
In quei giorni ,un poco per mancanza d'acqua e molto per mia superficialità ,ho trascurato l'igiene e le cure necessarie per permettere ai miei piedi di svolgere la loro funzione nella maniera giusta.
Sono molto soddisfatto del Vostro prodotto come del resto degli altri, bisogna pensare che i chilometri che ho percorso sono stati veramente tanti e solo ora, con una maggiore esperienza, sarei capace di rifare tutto il percorso con un solo paio di calzature, ne ho adoperati invece due, tenendo presente che il primo paio è stato utilizzato durante l'allenamento da settembre a tutto aprile.
Sono pertanto veramente soddisfatto e qui, pubblicamente, Vi chiedo di potermi ancora sostenere per il mio prossimo trekking.
Grazie
Manfredi Salemme
NON SONO MAI STATO SOLO
Manfredi, Leonardo e Fabio
Erice
Castelluzzo dal monte Cofano
La grotta
Capo San Vito
Erice e le isole di Favignana e Marettimo
antico villaggio
Stamani per tenermi in allenamento mi sono detto.... perchè non salire sul Monte Cofano?
Mentre iniziavo l'ascesa il mio telefono ha cominciato a vibrare... era Leonardo, il professor Leonardo D'Asaro, lo studioso di civiltà antiche, era nei paraggi insieme al figlio Fabio, li ho aspettati ed abbiamo continuato insieme, abbiamo raggiunto il sito dove si poteva trovare la antica cittadina di Makari, del resto i cocci e le testimonianze ce lo hanno confermato, addirittura un pezzo di supellettile con chiara colorazione nera... questo determina una datazione del quinto secolo avanti Cristo.
Inoltre piccoli frammenti di ossidiana e armature (selci) mesolitiche.
La vetta del monte Cofano è raggiungibile attraverso un sentiero molto ripido ed in alcuni tratti esistono delle ferrate.... naturalmente ho rinunciato a salirvi, a pochi chilometri dalla meta sarebbe stato sciocco rischiare di rovinare tutto.
AL RITROVO .... Mi ritrovo
Carissimi amici qui fa molto caldo... io sono alla frutta.
Attraversare la Riserva dello Zingaro, un sentiero come quello delle Cinque Terre, fra pietre e mare è stato meraviglioso dal punto di vista panoramico ed ambientale, ma credo che in certi punti la colonnina della temperatura superasse ampiamente i 40°.... e vedere i bagnanti in acqua non era per niente piacevole.
Sono sceso al paese di Macari ed ho voltato verso destra, verso un paese che amo tantissimo:
San Vito Lo Capo, anche qui tanti turisti, spiaggia bellissima, mare con colori dal cobalto al turchese, profumo di gelsomini, di pesce cotto nei ristoranti che facevano da ala al mio passaggio, tutti mi guardavano stupiti, con il mio enorme zaino, solo una famiglia mi ha fermato chiedendomi perchè portassi il bracciale ed il vessillo di ADMO.
Mi sono seduto al bar con loro, ho accettato una bottiglia di acqua minerale, ho raccontato del mio viaggio e.... saranno il sette ad Erice a vedermi arrivare.
Poi ho superato il paese e lungo una infinita strada asfaltata, sbeffeggiato da bambini che mi gridavano baffone, sono arrivato a Castelluzzo, erano le 20, ho provato a chiedere ospitalità in un B&B..... 85 € solo per dormire! Me ne sono andato avanti e...... sempre non per caso sono capitato all'Albergo Ristorante "al Ritrovo ", il titolare è fatto della stessa pasta di tutti quelli che finora ho incontrato e che mi hanno aiutato con la naturale cortesia e umanità che dovrebbe far parte del nostro modo di essere.
Un Cuoco estroso, una cucina tipica ma curata e raffinata.... amici miei.. ci voleva proprio per riprendere vigore!!!
Questo è scritto nel loro depliant:
Vedo Erice
Poi ci tornerò il sei mattina, dormirò sulla vetta ed avrò poco sotto di me e poco distante la montagna dove sorge Erice.... voglio vederla sotto tutte le luci, come un premio bellissimo da scartare lentamente.
Domani qui in Sicilia arrivano delle persone care, ma non riusciranno a trovarmi, resto nascosto, la festa si festeggia il giorno stabilito, mai prima e mai dopo.
A presto, con amore
Manfredi
******************************
Mi sembra prematuro fare un bilancio, ma lo faccio lo stesso, che dire... sono partito con la pioggia, il freddo, tanta neve e non ho mai avuto dubbi che non sarei arrivato fin qui, certamente non immaginavo di avere dei problemi fisici, ero ben allenato, sicuramente ho peccato in presunzione, mi dicevo che se avessi avuto dei cali fisici avrei rallentato.. e l'ho fatto. In Calabria quando il piede sinistro prima ed il piede destro poi hanno cominciato a dare segni di logorio, con pazienza ho aspettato che il male passasse ed ho continuato a camminare.
Ora, solo ora posso dire che non è stato facile, mi hanno aiutato le tantissime persone che ho incontrato per strada, e probabilmente era la voglia di scoprire queste nuove identità che mi ha dato la massima energia.
Io sono testardo, difficilmente cedo di fronte ai problemi in particolar modo quando non ho nessuno a cui appoggiarmi.
La mia amica Adalgisa mi è stata di grande aiuto quando ero sfinito, deluso dai miei piedi, solo, si, solo lo sono stato sempre anche perchè ogni volta che incontravo un amico dovevo poi lasciarlo... come Nicola Nicodemo, Carmelo Nicoletta, U Pecuraru, Franco "Licari", Sergio e Nadia, Alessandro e tanti altri, credetemi abbandonare un amico, il suo mondo, la certezza di star bene, un letto ed un pasto caldo e sicuro e continuare a camminare senza aver mai la certezza di ritrovare quelle persone, sicuramente sono stati momenti di grandissima forza.
Alla fine ci si sono messi anche Franco e Salvatore, due amici veramente speciali anche perchè hanno condiviso ogni mio passo, ogni mia sete, ogni mio sbadiglio di fame e... sono stati divertenti e unici nel loro volersi affiancare a me.... tra parentesi li ho distrutti!!! Si sono ritirati prima del previsto.
La loro resa è stata causata dalla mancanza di allenamento, sono sicuro che in questo momento sarebbero pochi a starmi dietro, sono diventato veramente fortissimo.
Ma non mi vanto di questo, sono grato ad ADMO e alla Università di Verona per aver creduto in me, naturalmente anche a tutti i miei sponsors:
Non ci crederete ma penso già al prossimo viaggio, GUYA TREKKING 2009, sempre che la mia piccola nipotina Guya mi lasci andare...
Vai che sei solo !!!!!!
C’era una volta… ricordate le favole? Cominciavano tutte cosi.
Questa volta la favola non è una storia antica, è il presente che una persona straordinaria vive nei nostri giorni, ne sentiamo i passi lenti e sicuri, il respiro a volte affannoso e le canzoni che canta… ora che io e Salvatore lo abbiamo lasciato ci manca molto.
Salvatore è stato in questi giorni il leader, quello delle decisioni importanti anche se certe volte discutibili, ma in una squadra bisogna essere ordinati e rispettare le regole, io, fotografo della piccola spedizione ho seguito il leader come Manfredi ascoltandone i pensieri creativi e osservandolo mentre si isolava per prendere appunti che solitamente sfociano in pensieri e rime poetiche.
Dirvi cosa e dove siamo stati è banale, la Sicilia è una terra straordinaria, i colori e i profumi ti avvolgono, ti stordiscono e spesso ci siamo trovati ad assistere a panorami e visioni incredibili.
Il succo del nostro “viaggio” non è stato il cammino ma la sorpresa di stare insieme e di scoprirci AMICI da sempre.
Manfredi dice spesso… “nulla è per caso”, parole sagge e vere perché l’amicizia va oltre tutto e tutti, l’amicizia è ascoltare, aiutare, ridere dell’altro e comprenderlo.
In noi due resta la soddisfazione di aver partecipato al suo viaggio e poterlo ricordare!!!
Ora che lui è solo sappiamo che è veramente felice perché può raccogliere i pensieri, decidere come e dove e quando fare o non fare, le sue decisioni sono antiche, fanno parte dell’uomo primordiale, dell’uomo istintivo che è in tutti noi e che si manifesta solo durante gesta come quella che lui ora sta vivendo.
Auguri Manfredi, vai avanti per la tua strada che poi è la strada di tutti quelli che sanno cosa vuol dire essere UOMINI LIBERI.
Franco Alloro
Radio Barrea 3 agosto
Il nostro inviato in Sicilia ha incontrato un personaggio che, conosciuto Manfredi, ci ha rilasciato questa dichiarazione:
La fase conclusiva della colonizzazione greca della Sicilia vide fiorire numerosi miti ambientati nella Sicilia nord-occidentale.
L’area elima, in particolare, quella che coincide col territorio di Segesta, Entella ed Erice, fu al centro di racconti mitologici che vedevano protagonisti Minosse, Dedalo, Eracle ed i Troiani scampati dalla distruzione di Troia.
La genesi di tali racconti fu determinata dalla volontà di creare un legame arcaico (XIII-XII sec. A.C.) per provare l’affinità etnica con la popolazione che abitava il territorio che intendevano colonizzare. Così i Rodio Cretesi di Agrigento, per spiegare la reale presenza di gruppi misti sicano-egei in area elima, fecero ricorso al mito di Minosse e Cocalo, mentre gli Ateniesi, nel momento in cui decisero di occupare, nel 415 a.C., elaborarono un racconto che faceva arrivare presso la Sicilia nord-occidentale alcuni eroi reduci dalla guerra di Troia (nostoi).
Molto più interessante è il mito di Minosse e Kocalo, la cui ambientazione geografica ricca di dettagli e di toponimi, ha permesso la recente identificazione dei siti di Inico (Calatubo), Camico (monte Bonifato), Makara Minoa (monte Cofano), i bagni di acqua termale dove venne ucciso Minosse (i bagni di Segesta e di Alcamo diramazione), il fiume Camico (fiume caldo), il valico del passo del Lupo (il Likos) che separava Makara Minoa dal regno di Inico, che corrispondeva con tutta l’area occidentale del Golfo di Castellammare dal Nocella al monte Inici.
Altrettanto interessanti sono i racconti mitologici ambientati ad Erice, essi videro protagonisti Dedalo, che allargò il piazzale antistante al tempio, ed Eracle che sfidò l’eroe eponimo locale, Erice, ucciso nel combattimento. Eracle, impegnato nelle sue fatiche, lasciò il regno di Erice agli indigeni con l’obbligo di riconsegnarlo quando sarebbe arrivato un discendente di Eracle.
Il percorso dell’ultimo tratto dell’itinerario di Manfredi si sviluppa in una ambientazione geografica che mette insieme paesaggi mozzafiato, in parte selvaggi ed incontaminati, come la riserva dello Zingaro, la grotta dell’Uzzo, dove è stata rinvenuta la più consistente necropoli mesolitica del Mediterraneo (con ben 12 inumati), Monte Cofano, teatro di vicende eroiche arcaiche, che danno l’accesso ad un mondo in cui il tempo si è fermato ed i problemi della vita e del mondo sono rimasti al di là della linea dell’orizzonte dove è rimasto il resto del mondo.
Il raggiungimento della cima di Erice, infine, sembra concludere un itinerario ideale dal porto di Venere al tempio di Venere, dalla realtà quotidiana ad un mondo magico e fantastico, da cui si domina l’ultimo lembo di una mitica terra di confine.
( Leonardo D’Asaro )
Sicilia, terra di miti e leggende, fertile sito dove la fantasia e la realtà si fondono in un insieme di tradizioni, usanze e storie millenarie.
Qui, sempre “non per caso” ho incontrato un uomo tranquillo e focoso nel suo incedere su questa terra piena di contraddizioni: Leonardo D’Asaro.
Le sue passioni sono tante, fra loro pulsa la ricerca della verità, della giustizia, del vero o forse del concreto.
Tutto si è illuminato da una parte del mio percorso per raggiungere Erice ed in particolare il Castello di Venere.
Mi ha detto che io essendo nato a Portovenere non potevo che terminare il mio viaggio al Castello di Venere, che le ultime sere avrei dormito sul monte Cofano, dormire li significa ascoltare antichi canti, grida, sussurri e respiri degli abitanti dell’antica città di Makara.
Quest’antica e scomparsa città conteneva la tomba di Minosse che ne era anche tempio….. una storia lunghissima, con accenni ad Icaro, Dedalo ed il Minotauro, figlio di Minosse.
Sono rimasto in silenzio ad ascoltarlo ed ho capito che quest’uomo è geniale, ha in se un fuoco, il desiderio di far sapere le conclusioni a cui le sue ricerche lo hanno portato.
Io gli auguro di trovare un buon e sincero editore che raccolga i suoi studi in un libro in modo che noi, umili e incompetenti si possa sapere la verità o quanto meno la possibile verità sui tanti quesiti che fanno di questa terra, un giardino segreto pieno di lati oscuri o poco illuminati dalla vera luce del sapere.
Manfredi
Radio Barrea 2 agosto
I commenti a domani, quando Manfredi abbandonerà i compagni e, tutto solo, continuerà a vagare intorno alla meta per raggiungerla il giorno 7, alle ore 17..... al Castello di Venere.
Corriamo ad accoglierlo, a vedere il suo passo sicuro salire gli ultimi metri fino a noi, guardiamolo negli occhi che saranno colmi di lacrime di gioia e cerchiamo di scorgere sul suo viso l'orgoglio e la soddisfazione di avercela fatta.
Radio Barrea 1 agosto
Ecco le giornate del 31 luglio e quella odierna:
Cosa porta gli uomini a fraternizzare? Cosa li unisce veramente se non una comune passione. Io, Franco e Salvatore non eravamo mai stati insieme se non nei comuni momenti di vita cittadina, visite a casa di Salvatore dove Simona ci riceveva con le normali attenzioni di una normale padrona di casa, da Franco dove Giacoma contribuiva a rendere le visite gradevoli e affettuose, ma noi uomini ci sentivamo comunque parte della scena, mai eravamo a diretto contatto fra noi, c’era sempre e comunque una presenza, se pur gradevole , femminile fra noi.
Gli uomini, tra loro, sono veramente sinceri, veri e trasparenti, con i loro difetti esposti ai massimi livelli… ma anche i loro pregi sono molto evidenti nelle occasioni che li vedono finalmente soli protagonisti sul palcoscenico.
Nel nostro inizio di avventura c’è stato l’utile ed inutile intervento delle donne, non nel mio caso naturalmente, poi, abbandonate Giacoma e Simona, ritrovati i nostri spiriti liberi, ci siamo abbandonati alle nostre vere essenze.
Salvatore, guida vera del viaggio, ci ha condotti verso la meta attraverso un faticosissimo percorso, asfalto e improvvisi tagli attraverso campi sconfinati, asfalto e improvvisi sentieri irti e assolati per raggiungere quel crinale, mai senza un nostro lamento.
Franco, stoico e dignitoso ha percorso la tratta che ci ha portati a Calatafimi cedendo solo alla mancanza d’acqua con un nervosismo inaudito, trovato un benefattore che ci ha accolti nella sua casa, all’offerta di un’acqua prelevata in una fontana speciale, raffreddata in frigorifero… ne ha bevuto un bidoncino da cinque litri senza scusarsi del fatto che il pover’uomo, probabilmente, alla nostra partenza sarà dovuto andare a farne di nuovo una scorta per la sua sete.
Abbiamo dormito in un campo arato, direttamente sulle zolle smosse, io e Franco in tenda e Salvatore, abbondantemente cosparso di Autan nel sacco a pelo sotto un olivo.
Non è stato un gran bel dormire ma al mattino, felici e pieni di energia, abbiamo ripreso il cammino verso Scopello, raggiunto il monte Inici ci siamo fermati per la sosta pranzo consumando un risotto ai frutti di mare, un minestrone, frutta ed un buon caffè fatto con la napoletana.
Ora Franco e Salvatore riposano, io scrivo e spero tanto che si riparta al più presto perché vorrei vedere il mare, sentirne l’odore e magari lasciarmi avvolgere dal suo tenero abbraccio.